lunedì, giugno 21, 2004

Sognò di essere veramente libero.
Perché il destino non avrebbe aspettato.
Sognò di allargare le braccia per ascoltare in un alito di vento i sussurri delle opportunità appena sfiorate.
Sentiva le ruote sotto di sé scorrere docilmente, ed egli stesso, dolcemente, sceglieva di assecondarle in una danza estatica imperlata di sudore.
Non sarebbe stato un brutto risveglio, tra le braccia di persone che avevano sognato come lui, imparato con lui.
Tutti insieme quella notte scoprirono quanto più lieve appaia la salita se affrontata con gioia pura e quanto dolce possa apparire il declivio se affrontato in un caldo, amorevole abbraccio.
E si sentì pronto per il risveglio. Quando dischiuse gli occhi aveva ancora le braccia aperte.