giovedì, marzo 11, 2004
Separatisti filo-governativi?
Stupore, commozione e raccapriccio a parte, mi chiedo quale interesse possa avere un’organizzazione sovversiva nel far saltare in aria treni trucidando duecento persone, per poi negare di essere implicata.
Mi pare alquanto bizzarro che una qualsivoglia organizzazione terroristica neghi un’azione destabilizzante appena compiuta.
Sarebbe assurdo. E controproducente.
E’ evidente che al di là delle finalità politiche e dai mezzi adottati, lo scopo principale dell’ETA sia affermare la propria presenza, legittimare il proprio ruolo in modo appariscente.
Io vivo in Italia, l’unico paese nel quale quando qualcuno viene accusato di crimini, e magari anche processato e condannato, questo qualcuno può, anzi deve (è la prassi), continuare allegramente a negare ogni addebito.
Questo in Italia vale quasi per tutti: brigatisti a parte.
In Italia quando un brigatista viene arrestato, colpevole o meno che sia, lo stesso estrae un foglio dal taschino e dichiara pubblicamente, leggendo un comunicato, il suo status di “prigioniero di guerra”.
Nessun brigatista si sognerebbe mai di professarsi innocente, neanche per un crimine che non ha commesso, neanche in Italia.
Lodevole, in un paese come il nostro. Per nulla condivisibile, ma lodevole.
Non vedo per quale motivo, in Spagna, i separatisti baschi dovrebbero comportarsi diversamente.
Come se non bastasse, nessuna organizzazione sovversiva degna di questo nome si sognerebbe mai di compiere un attentato del genere in piena campagna elettorale.
Nulla rafforzerebbe i partiti al governo come la minaccia del terrorismo.
E il Partito Popolare spagnolo, guarda caso, pur avendo la maggioranza dei consensi, ha un terribile bisogno di ulteriori voti.
Il PP ha bisogno di 176 seggi per poter creare un governo forte, i sondaggi gliene assegnavano 168/172.
Almeno fino ad oggi…
Mi pare alquanto bizzarro che una qualsivoglia organizzazione terroristica neghi un’azione destabilizzante appena compiuta.
Sarebbe assurdo. E controproducente.
E’ evidente che al di là delle finalità politiche e dai mezzi adottati, lo scopo principale dell’ETA sia affermare la propria presenza, legittimare il proprio ruolo in modo appariscente.
Io vivo in Italia, l’unico paese nel quale quando qualcuno viene accusato di crimini, e magari anche processato e condannato, questo qualcuno può, anzi deve (è la prassi), continuare allegramente a negare ogni addebito.
Questo in Italia vale quasi per tutti: brigatisti a parte.
In Italia quando un brigatista viene arrestato, colpevole o meno che sia, lo stesso estrae un foglio dal taschino e dichiara pubblicamente, leggendo un comunicato, il suo status di “prigioniero di guerra”.
Nessun brigatista si sognerebbe mai di professarsi innocente, neanche per un crimine che non ha commesso, neanche in Italia.
Lodevole, in un paese come il nostro. Per nulla condivisibile, ma lodevole.
Non vedo per quale motivo, in Spagna, i separatisti baschi dovrebbero comportarsi diversamente.
Come se non bastasse, nessuna organizzazione sovversiva degna di questo nome si sognerebbe mai di compiere un attentato del genere in piena campagna elettorale.
Nulla rafforzerebbe i partiti al governo come la minaccia del terrorismo.
E il Partito Popolare spagnolo, guarda caso, pur avendo la maggioranza dei consensi, ha un terribile bisogno di ulteriori voti.
Il PP ha bisogno di 176 seggi per poter creare un governo forte, i sondaggi gliene assegnavano 168/172.
Almeno fino ad oggi…